Linea Verde – Puntata del 26 aprile 2015 – Anticipazioni e temi.

Linea Verde –  Le anticipazioni, i temi e i luoghi della puntata del 26 aprile 2015, con Patrizio Roversi e Daniela Ferolla.

Trentesima puntata della nuova edizione di Linea Verde, condotta da Patrizio Roversi Daniela Ferolla. Linea Verde un programma itinerante e di approfondimento del territorio, ci accompagnerà anche quest’oggi con il racconto di quelle realtà che possono fregiarsi  del titolo di  biglietto da visita del Paese. Un patrimonio unico, un “made in Italy “ che va inteso nella sua globalità e va immaginato come un sistema dove tutti gli elementi si integrano in un’unica offerta di alto profilo: territorio, turismo, storia, cultura e cibo. Da gennaio il programma si è rinnovato con una nuova sigla, nuove immagini che la compongono e un logo nuoco di zecca. Vediamo i temi della puntata di oggi.

La puntata odierna è  in Toscana, in viaggio tra Lucca e Pistoia, tra la ragione e la passione. Scriveva Kahlil Gibran: “la ragione e la passione sono il timone e le vele della nostra anima”. Patrizio Roversi andrà alla scoperta del mondo del florovivaismo, una realtà tra le più importanti d’Europa. Nella piana di Pistoia vengono allevate piante ornamentali e alberi di ogni tipo, pronti a creare giardini in ogni parte del mondo.

Un distretto, questo, che dà lavoro a dieci mila persone, una zona della Toscana famosa per le piante ma anche per i fiori, soprattutto i fiori di stagione del mercato di Pescia. Daniela Ferolla invece, racconterà la passione che spinge le persone a tentare cose che sembrano impossibili, come quella di Guido per le camelie che lo ha portato a coltivarne un “parente” lontano, la pianta del tè. Ora in Lucchesia, a Sant’Andrea di Compito, esiste l’unica coltivazione di tè italiano. Sempre tra colline incontaminate Daniela incontrerà Mario e le sue api, una passione che dura da decenni e che lo ha portato a sperimentare sempre nuovi prodotti.

La ragione e la passione si uniranno poi per il finale di puntata, nel paese di Sorana. Tra le colline pistoiesi, zone belle e impervie dove lo spopolamento ha colpito duramente, grazie ad un fagiolo dalle caratteristiche eccezionali e all’amore degli abitanti del paese per la loro terra, si è realizzato un piccolo miracolo economico.

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