Linea Verde – Ventitreesima puntata del 25 febbraio 2024 – Marche.

Domenica 25 febbraio 2024: ventitreesima puntata con la stagione 2023/2024 di Linea Verde, il programma di Raiuno dedicato all’agricoltura, all’ambiente e a tutto ciò che lo circonda. Alla conduzione accanto al confermato Peppone arriva Livio Beshir e con la partecipazione di Margherita Grambassi.

Linea Verde Domenica

I conduttori riprendono la ricerca di cose buone e belle lungo gli infiniti percorsi che ci riserva il nostro Paese. Al centro della trasmissione ci sono i borghi con le loro ricchezze e tutta la filiera agricola che si dipana dai centri abitati alle campagne.

Da questa ricchezza di luce e di sapori, di agricoltura e allevamento, prendono vita e risorse le comunità locali che – a fronte di qualsiasi crisi e cambiamento – continuano a vivificare il territorio italiano e a conservare produzioni specifiche di altissima qualità che variano da territorio a territorio.

Linea Verde | Ventitreesima puntata | Domenica 25 febbraio 2024

La ventiduesima puntata di oggi ci porta in viaggio nelle Marche, partendo dal centro storico di Ascoli Piceno, con un’esibizione di saltimbanchi in piazza, cavalieri, sbandieratori e tamburini, guidati da un ospite d’eccezione: Massimiliano Ossini, ascolano d’adozione e araldo della Giostra della Quintana, rievocazione di origine medievale che si tiene in estate nel centro di Ascoli Piceno.

Sui vicini Monti Sibillini, invece, la scoperta sono i prodotti di eccellenza, motivo d’orgoglio per l’agricoltura marchigiana: nei dintorni di Amandola, grazioso borgo medievale sul versante orientale del parco nazionale, un allevamento di vacche pezzate rosse, dal cui latte si producono formaggi e derivati. Senza dimenticare la mela rosa dei Sibillini  e lo sviluppo della tartuficoltura.

Tra le colture recuperate dal passato c’è anche, a Castignano, affacciato su una suggestiva scenografia di calanchi argillosi, l’anice verde, antico seme recentemente riportato in purezza, ingrediente base dell’anisetta di Ascoli.  Il percorso approda quindi nell’eremo di San Marco, un romitorio medievale incastonato su una parete a strapiombo, opera dei monaci benedettini, che dal Duecento sorveglia silenzioso la Valle del Tronto.

(Da Comunicato Rai)