Melaverde

Melaverde – Nona puntata del 1 novembre 2020 – Mete, luoghi e temi.

melaverdeNona puntata della nuova stagione di Melaverde. Il programma itinerante di Canale5 che nasce nel 1998 su Rete4, dov’è stato trasmesso fino a sei anni fa. Il successo Auditel, poi, gli è valsa la promozione sulla rete ammiraglia.

Melaverde

Alla conduzione del programma la coppia della scorsa stagione, ossia Vincenzo Venuto con al fianco Ellen Hidding. Insieme raccontano le bellezze del nostro paese anche questa volta, come ogni domenica, dalle 11:50. Scopriamo, nel dettaglio, gli argomenti della puntata di oggi.

Ellen Hidding | Valle dei Mocheni

Vea e Paola sono due toscane che si sono incontrate per la prima volta in una valle poco conosciuta del Trentino. La valle dei Mocheni. Vea ha sposato un trentino, ha lavorato per qualche anno a Trento ma ad un certo punto ha capito che quella non era la vita che faceva per lei. Da lì, la scelta di aprire un agriturismo dove allevare qualche animale, coltivare un grande orto, ma soprattutto dare finalmente spazio alla sua grande passione: la farina ed il pane. 

Vea sperimenta sempre nuove farine, alcune anche davvero curiose, come ad esempio una farina di corteccia d’albero, e ingredienti raccolti nel bosco, per realizzare pani sempre più particolari e diversi, partendo sempre da una pasta madre di grande qualità. E inoltre, ha anche recuperato alcune antiche ricette che secoli fa realizzavano i mocheni, popolo di origini germaniche che si spostò in Trentino alla fine del 1300.

Paola invece, è un dottore forestale e accompagnatrice di mezza montagna, ovvero una straordinaria conoscitrice del territorio e della valle, della sua flora e della sua fauna, sempre disponibile a far scoprire a turisti e appassionati la valle dei Mocheni e le sue bellezze. Poi si va a conoscere una coppia di giovani, Emil e Debora, che con grande passione allevano vacche grigie e trasformano il latte in un piccolo caseificio di montagna.

Vincenzo Venuto | Montebore

C’è un formaggio strano dalla forma davvero singolare che ricorda una torta nuziale, forse omaggio nel 1400 alle nozze di una principessa, o forse la forma di un castello. Forse lo hanno inventato i frati benedettini o forse è nato solo per un caso. Si può mangiare fresco o anche stagionato. E’ fatto con latte misto, di vacca, di pecora e in qualche caso in passato anche di capra. Forse queste tre formaggelle sovrapposte allora rispecchiano i tre tipi di latte che un tempo usavano i contadini?

Questo curioso formaggio chiamato Montebore, come il paese piemontese che probabilmente può rivendicarne gli antichi natali. Dopo la seconda Guerra Mondiale le valli di questo territorio in provincia di Alessandria, si spopolano e anche questo antico formaggio, lentamente, scompare, insieme a tante tradizioni contadine locali. Ma una ventina di anni fa, un uomo, Roberto si chiama, decide di far risorgere il Montebore.

Cerca e trova una donna, l’ultima rimasta a conoscere l’antica tecnica di lavorazione che permette la creazione di questo formaggio unico. Si chiama Carolina. Si fa raccontare tutti i segreti della ricetta e il Montebore rinasce. Oggi è un presidio Slow Food presentato nel 2019 anche al Parlamento Europeo.

Le storie di Melaverde

Alle 11:20 circa, come sempre, andranno in onda le Storie di Melaverde, approfondimenti di temi già trattati ma riproposti in una chiave nuova.