Linea Verde – Seconda puntata del 4 ottobre 2015 – Anticipazioni e temi.

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Seconda puntata con la nuova serie della stagione invernale  di Linea Verde, il programma di Raiuno in onda ogni domenica dalle 12:15 alle 13:30 e condotto anche quest’anno da Patrizio Roversi e Daniela Ferolla. Il programma anche in questa nuova edizione manterrà la sua caratteristica di programma itinerante ed ogni domenica offrirà ai telespettatori un meraviglioso viaggio alla scoperta del nostro territorio, della nostra biodiversità e delle nostre eccellenze agroalimentari.

Un patrimonio unico ed apprezzato in tutto il mondo che va difeso e sostenuto e che può rappresentare uno straordinario volano per la nostra economia se immaginato come ‘sistema’, dove tutti  gli elementi si integrano perfettamente tra loro per una offerta unica e di alto profilo che sappia coniugare tradizioni, cultura, territorio, biodiversità ed eno-gastronomia.

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Quest’anno Linea erde proseguirà nella sua mission di sostegno al “made in Italy” e di valorizzazione di quelle eccellenze che tutto il mondo ci invidia, offriremo   informazioni utili ai nostri amici agricoltori sulle novità in materia di politiche agricole ed ambientali, così come andremo alla scoperta di nuove generazioni che stanno scoprendo l’ agricoltura come nuova ed affascinante professione. L’agricoltura sarà quindi sempre al centro del nostro racconto, con i suoi  protagonisti e le sue storie, con i suoi prodotti e le sue filiere, con le sue tradizioni e le sue innovazioni, convinti che per il bene dell’ uomo ci sarà sempre più bisogno di una agricoltura di qualità.

Vediamo i temi della seconda puntata in onda oggi. Siamo nelle Marche. Tra Ascoli Piceno e Fermo, dove le colline sono un susseguirsi di fazzoletti di terra coltivati come fossero giardini, si racconteranno tante storie dei giovani tornati alla terra con un’interesse crescente, che si riscontra dal boom di iscrizioni alle Facoltà di Agraria e dai dati sull’occupazione in agricoltura. Ora, con i nuovi piani di sviluppo rurale, saranno formati tanti nuovi imprenditori agricoli.

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E nelle Marche l’agricoltura resiste perchè non è mai stata abbandonata, pronta per un ricambio generazionale. Ma cosa si inventano i giovani quando decidono di dedicarsi alla terra? A Montelparo Daniela Ferolla incontrerà Nico, che ha abbandonato un lavoro sicuro nel nord Italia per tornare a lavorare la terra del nonno. Ha piantato un vigneto e produce pochissime bottiglie di un vino molto particolare. Patrizio Roversi, invece, farà conoscere Umberto, che produce più di venti varietà di pesche e nella sua ricerca perenne di varietà dimenticate ha messo in piedi una rete di collezionisti di semi che si incontra per scambiarsi le loro rarità.

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Daniela, a Montefiore dell’Aso, troverà i pionieri di questo ritorno alla terra: un gruppo di famiglie che trentacinque anni fa lasciò Milano per venire a vivere in campagna. Ora coltivano cereali, frutteti, oliveti ma soprattutto il guado, un’antica erba tintoria da cui si estrae un magnifico colore blu. L’agricoltura, per attrarre giovani, deve creare reddito e per questo  nelle Marche è nata la birra agricola, una birra artigianale che nasce dal campo. L’orzo coltivato in azienda viene trasformato in malto dal maltificio consortile e con questo si produce la birra. Una filiera vincente che vede protagonisti tanti giovani agricoltori.

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