Linea Verde – Ventitreesima puntata del 6 marzo 2016 – Anticipazioni e temi.

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Ventitreesima puntata con la nuova serie di Linea Verde, il programma di Raiuno in onda ogni domenica dalle 12:15 alle 13:30, condotto anche quest’anno da Patrizio Roversi e Daniela Ferolla. Il programma anche in questa nuova edizione manterrà la sua caratteristica di programma itinerante ed ogni domenica offrirà ai telespettatori un meraviglioso viaggio alla scoperta del nostro territorio, della nostra biodiversità e delle nostre eccellenze agroalimentari. Un patrimonio unico ed apprezzato in tutto il mondo che va difeso e sostenuto e che può rappresentare uno straordinario volano per la nostra economia se immaginato come ‘sistema’, dove tutti gli elementi si integrano perfettamente tra loro per una offerta unica e di alto profilo che sappia coniugare tradizioni, cultura, territorio, biodiversità ed eno-gastronomia.

Si prosegue nella  mission di sostegno al “made in Italy” e di valorizzazione di quelle eccellenze che tutto il mondo ci invidia, offriremo informazioni utili ai nostri amici agricoltori sulle novità in materia di politiche agricole ed ambientali, così come andremo alla scoperta di nuove generazioni che stanno scoprendo l’ agricoltura come nuova ed affascinante professione. L’agricoltura sarà quindi sempre al centro del nostro racconto, con i suoi protagonisti e le sue storie, con i suoi prodotti e le sue filiere, con le sue tradizioni e le sue innovazioni, convinti che per il bene dell’ uomo ci sarà sempre più bisogno di una agricoltura di qualità.

La ventitreesima puntata in onda oggi torna a parlare di fiumi: dopo il Po sarà la volta del Tevere. Patrizio Roversi e Daniela Ferolla scenderanno dalla fonte, sul Monte Fumaiolo, per chiudere con un gran finale culinario nell’antico porto dell’olio di Ocriculum. Daniela Ferolla sarà sempre dentro il fiume, a stretto contatto con l’acqua, mentrePatrizio Roversi racconterà l’agricoltura delle sue sponde fatta di allevamenti e campi coltivati, di agricoltori abituati a convivere col fiume, che è per loro amico e nemico allo stesso tempo.

Inizierà il suo viaggio alla fonte insieme a un centinaio di vacche allo stato brado, per raccontare cosa significa allevare in riva al fiume, quali vincoli e quali vantaggi questo arreca. Continuerà il suo racconto in un’azienda che produce tabacco esattamente come si faceva prima dell’era industriale, spiegando lo strano rapporto che c’è fra queste foglie e le vacche. Alla confluenza con il fiume Nera incontrerà un contadino i cui campi vengono erosi dalle piene del Tevere che però in cambio lascia il prezioso limo che rende la terra estremamente fertile.

Daniela Ferolla invece, comincerà il suo percorso parlando di molini, persino dentro Roma; un tempo ce ne erano moltissimi, ora ne è rimasto solo uno attivo su un’affluente del Tevere, il Chiascio, quello di Torgiano costruito nell’anno mille, che ancora produce farine macinate come una volta. Passeggerà poi sulla diga del lago di Corbara spiegando come funziona l’adiacente centrale idroelettrica. Infine, saranno messe a confronto la cucina papalina con quella popolana, la prima estinta, l’altra ancora presente sulle tavole, come ad esempio l’anguilla affogata nella Vernaccia, citata da Dante nel Purgatorio, in contrapposizione con le ciriole coi piselli.

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